Un sabato d’estate del 2013 Janeth Páez e Laura Vega Garzón erano in giro per Bogotá alla ricerca di costolette di maiale per la grigliata di quella sera. Janeth ha proposto di fermarsi in un negozio di alimentari non lontano da dove abitava Laura, in un quartiere a nord della capitale colombiana.
William indossava una maglietta gialla della nazionale di calcio colombiana. Anche Jorge ne indossava spesso una uguale, e questo rendeva ancora più sorprendente la somiglianza tra i due. Jorge ha fermato un collega che passava vicino alla sua scrivania e gli ha chiesto un parere. “Dimmi cosa pensi di questa foto”, gli ha detto porgendogli il telefono. “Sei venuto bene”, gli ha risposto l’amico. “Peccato che non sono io”, ha ribattuto Jorge.
Carlos cominciava a spazientirsi. Se Jorge aveva qualcosa da dirgli, avrebbe fatto meglio a tirarla fuori subito. Jorge ha fatto sedere Carlos davanti al computer in camera sua, e ha cominciato a mostrargli delle foto: quella di William con la maglietta della nazionale e poi le altre, scattate in macelleria. Carlos ha riso con lui, sbalordito dalla somiglianza. Ma poi Jorge ha aperto la foto di William insieme al sosia di Carlos, con il bicchierino da liquore in mano.
Dopo aver visto le foto, Carlos ha spento il computer ed è rimasto in silenzio. Si è diretto verso la sua camera e ha chiuso la porta. Jorge lo ha seguito, dicendogli cose che avrebbero dovuto consolarlo: comunque sia andata, anche se uno di noi è stato scambiato, restiamo sempre fratelli. Ma Carlos sapeva che erano frasi fatte e questo lo faceva sentire ancora più solo. Quella notte non ha chiuso occhio.
William era stato brusco con sua madre una sola volta, qualche anno prima. Aveva appena finito il servizio militare, durante il quale si era distinto tra i 92 soldati del plotone vincendo una borsa di studio in un corso per sottufficiali. Era una grande opportunità per studiare e fare carriera, ma alla fine l’esercito non aveva potuto assegnargli la borsa di studio perché non aveva un diploma: i suoi genitori lo avevano ritirato dalla scuola quando aveva dodici anni.
A volume spento, senza il chiacchiericcio imbarazzato, il video mostra Jorge e William impegnati in quella che appare come una specie di pantomima ritualizzata e accuratamente coreografata. Quando William fissa Jorge, Jorge distoglie lo sguardo. A quel punto anche William si gira come per dare a Jorge la possibilità di fissarlo, cosa che Jorge fa, squadrandolo dalla testa ai piedi. C’è un momento di sconvolgente intimità quando i loro sguardi si incrociano per un istante.
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