Non ce la può fare Massimo D’Alema per troppo tempo a patire nelle retrovie della politica. Se nasci primo resti primo e se il tuo partito nato da un moto di sdegno ed ira si chiama Articolo uno e viaggia però ultimo tra gli ultimi, prima o poi qualcosa dovrà cambiare, almeno per chi resta attore protagonista erga omnes ed erga sé.
Nelle miserie della politica travolta dalla sbornia populista D’Alema continua a risplendere di luce propria, agli occhi di molti. Al di là delle idee l’ex premier, ed ex capo politico di altri tempi, ci mette sempre la pugna. Nell’andarsene e nel tornare. Rientrerà nel Pd non prima di aver sottolineato che ora la malattia del renzismo è finita, “deriva disastrosa, una malattia che fortunatamente è guarita da sola, ma che c’era”.
Ma il discorso ora è un altro. D’Alema definì la fine del Pci una “dura necessità”, poi ha vissuto freddamente la nascita del Pd fino all’addio, non sopportando oltre la carica iconoclasta del rottamatore di Rignano. Trasformò ai tempi del suo premierato i Ds in un partito di solo vertice e fedeltà, perse le elezioni due anni dopo .
Come direbbe Matteo Renzi, Massimo D’Alema ne ha sbagliate parecchie e forse, anche per la sua ostinazione narcisistica, ha cercato consensi su progetti politici del tutto antagonisti, ma privi di prospettiva, come si è rivelato Articolo uno. “D’Alema mi ha sempre fatto la guerra da dentro e da fuori. Quando ho guidato il Pd abbiamo preso il 40 per cento, governato 17 regioni su 20 e scritto pagine importanti sui diritti, per abbassare le tasse, sul lavoro e sull’impresa con Industria 4.0.
D’Alema non è il problema è solo il sintomo. Di una malattia tutta italiana, per cui gli attori sono sempre gli stessi, a destra come a sinistra, sia se hanno fatto grandi cose, sia se sono stati cacciati miseramente per scelte o atteggiamenti visibilmente sbagliati. Questo riguarda D’Alema, ma anche Renzi, Berlusconi, Prodi e molti altri . In Europa e nel mondo quando perdi te ne vai.
La mondezza che rientra nel bidone dei rifiuti
D'Alema come Berlusconi e tanti altri del loro periodo dovrebbero andare in pensione e godersi la loro vecchiaia.
Ha finito i soldi. Ha bisogno di fare la benzina allo yatch
pdnetwork , EnricoLetta contro D'Alema: 'Il partito non è malato e guarito, tra i dem solo passione e impegno'
Nuovamente la fine del PD.buffoncello
L’Eternostronzo
L'eterno ritorno dell'uguale..
Non può andarsene in pensione?
Ce la farà il PD a gestire tutti sti milioni di voti elettorali in più...
Ma è in pensione con vitalizio mi risulta. Non gli bastano gli 6000€ al mese di vitalizio?
Le recidive sono sempre in agguato
Sto paese sembra il gioco dell’oca parliamo ancora di D’Alema e Berlusconi, abbiamo problemi serissimi.
'STEVEME SCARS A' FTENT'
Delle due l'una: o tutti i vecchi fuori dai coglioni o ce li si tiene fino a quando schiattano, in tal caso augurandogli di non diventare vecchi. politici
Mah, siamo in attesa della 4 dose
DAlema è come le cipolle … si ripresentano Articolo1 pd
Che ha già finito i soldi 🤔
Servono voti per ottenere un seggio e prepararsi ad una lauta pensione. Baffino
Povera Italia che non ha alternativa che ascoltare gente come d'alema che per le sue idee politiche fallimentari è sotterrato da tempo
Pensavo stesse ancora aspettando la bicamerale bisbigliata da Berlusconi
Ma di stare a sentire cosa ha da dire non interessa al paese, fermo ai miti del secolo scorso, esempio: cosa ha da dire sui processi a Hong Kong sui giovani dissidenti, imprigionati dal regime cinese?
ma nn era fuori in barca a vela ?
Oh santo cielo, no
l'anno inizia benissimo (sarcastico).
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