«Il paziente sta bene, è tranquillo, ha trascorso una nottata serena e non vede l’ora di iniziare il percorso riabilitativo». A parlare è il, primario all’ospedale Mauriziano di Torino, professore ordinario all’Università di Torino e consulente della Juventus. È il chirurgo che lunedì ha«Beh, la lesione del menisco esterno era complessa perché il tessuto era frammentato».
«Anche se avessimo voluto compiere una sutura del menisco rotto, non c’erano le condizioni per poterlo fare: non era più riparabile. Si è potuti intervenire soltanto con una meniscectomia. Del resto, il giocatore era già stato visitato da due luminari del settore, una consulenza direttamente negli Stati Uniti e un’altra in Francia: in entrambi i casi i chirurghi avevano dato indicazione per un intervento».«Circa 40 minuti in artroscopia.