Ci sono voluti cinque anni di alti e bassi , per arrivare alla firma prevista venerdì alle nove di mattina al Quirinale del trattato che da quel palazzo del potere prende il nome. È un accordo bilaterale tra Francia e Italia: prende spunto dal trattato di Aquisgrana, che Parigi sottoscrisse con la Germania nel 1963. E che gettò le basi dell’asse franco-tedesco: bene o male ha accompagnato l’Europa unita da allora. L’aspirazione è riprodurre lo stesso cammino.
Ad accoglierlo al Quirinale ci saranno Mario Draghi e Sergio Mattarella. Il presidente italiano è stato il filo che non si è mai rotto tra Roma e Parigi, anche quando la fiducia reciproca era ai minimi, ai tempi del primo Governo Conte, delle sparate di Matteo Salvini contro Macron e della sciagurata missione di Luigi Di Maio, numero due dell’Esecutivo, che incontrò un gruppo di gilet gialli più o meno sovversivi, il 5 febbraio 2019, nella Francia profonda.
Alla Presidenza francese non fanno altro che sottolineare il feeling tra Macron e Draghi. Diciamo che, vista la situazione attuale, i due Paesi non si possono proprio prendere il lusso di litigare. Sono troppi gli interessi comuni, compresi i miliardi del Piano di rilancio europeo, particolarmente generoso con l’Italia ma pure con la Francia. Il trattato riguarda diverse tematiche, dalla cooperazione transfrontaliera alla giustizia, dalla sicurezza all’economia.
Anche l’udienza dal pontefice è determinante per Macron, ora che sta spuntando fuori un candidato , Eric Zemmour, che insiste sull’identità francese e cerca di attirare l’elettorato cattolico, in Francia prevalentemente conservatore. E poiché l’asse della base macronista si è spostato verso la destra , Macron cercherà di sfruttare in questo senso l’udienza di Francesco.
Rileggete bene il Trattato, dei francesi (inteso come governo) non mi fido.
Il signorino draghi, si è incontrato con persone chesono molto più in alto... Prendendo le direttive per affamare ancor di più l Italia... Come la Grecia.
Come no. Tutto trans....forte. Passando prima da Francoforte. G. Cesare ha un nervoso.....
Incontro di due banchieri per decidere come raschiare gli ultimi risparmi della plebe.
Contenta che questa volta Macrob venga in Italia. Una volta era Conte che andava a Parigi col cappello in mano per ottenere niente. Che Draghi sia meglio?
J'ai vomitè, tu vomitè, il vomitè....
Quante minchiate che scrivete...
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