Valeria Golino, Giancarlo De Cataldo e Antonio Scurati si confrontano coi rispettivi punti di vista e le rispettive esperienze sulla trasposizione dalla carta allo schermoIl rapporto tra letteratura e cinema è sempre stato solido e fecondo, portando alla realizzazione, negli anni, di svariati capolavori e forse altrettante delusioni. Intervistati dal giornalista di Sky TG24 Franco Ferraro, Golino, De Cataldo e Scurati hanno raccontato i rispettivi adattamenti su cui sono al lavoro per Sky.
Interrogata sulle sfide di una trasposizione tanto complessa e attesa, Golino ha dichiarato: “Sono riuscita in parte a rendere la complessità di Modesta. Ma è chiaro che, rispetto al libro, era impossibile raggiungere quella profondità. La trasposizione è per sua natura snaturante. Non si può portare quell’approfondimento, quella bellezza, nelle immagini o nei dialoghi di un film.
Scurati sul rischio che la serie possa suscitare simpatia per il suo protagonista: “Provengo da una formazione intellettuale antifascista, che rivendico. Quando decidi di scrivere un romanzo su Mussolini, cosa che mai era stata fatta finora nel nostro Paese, la principale preoccupazione è di non arrivare a incoraggiare empatia o simpatia col protagonista. Mi ero imposto di proibirmi quelle procedure tipiche della forza di un romanzo.
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