La quinta tappa della Grande Boucle la vince Simon Clarke al photofinish su Taco van der Horn. Pogacar sta in piedi sul pavé, stacca tutti , ma il cronometro dice che guadagna tredici secondi appena. Sarebbe piaciuto a Freud il ciclismo
La ragione ce l'ha sempre chi sta in piedi. Soprattutto sulle pietre. Soprattutto quando le si affrontano al. C'entrano niente le pietre al Tour de France, dicono quelli che si perdono indietro, secondi, a decine, o minuti. E sono tanti, i più. Che spettacolo il pavé al Tour de France, dicono gli altri, quello che il ciclismo lo guardano dal divano e da bordo strada, e chi sta davanti.
non è questione di essere specialisti delle pietre per affrontare le pietre al Tour de France, o almeno non soltanto . È questione che uno la bici deve saperla guidare, e pure bene, e deve soprattutto starci in sella e ben lontano dal suolo. La ragione è dalla loro, di chi sta in piedi. E pure il tempo. Il tempo della classifica generale e quello che arriverà e che sarà molto più sereno, che affannarsi nel recupero è sempre una gran seccatura.
O il tempo extra, quello che ci vuole per appurare che un colpo di reni è uscito meglio dell'altro: come quello diha anticipato quello di Taco van der Horn. Di qualche centimetro appena, che è servito il perché va a finire spesso così, che dopo centinaia e centinaia di chilometri sono i centimetri a contare.
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