Per il suo apprendista aveva cominciato lo sciopero della fame, per farlo restare in Francia era finito in ospedale.. «Laye ha i documenti in regola! E riprende a lavorare martedì!», ha annunciato il fornaio dopo un incontro alla prefettura de la Haute-Saone. Lo sciopero della fame del fornaio è diventato notizia nazionale e internazionale.
Moltissimi hanno sostenuto Stéphane quando si è opposto all’ordinanza di espulsione del suo apprendistaarrivato un anno e mezzo fa come minore non accompagnato dalla Guinea e ora con un ordine di espulsione perché maggiorenne., «ma ci sono cose che mi sembrano incomprensibili. La maggior parte dei ragazzi dopo l’apprendistato se ne va perché non ha più voglia di fare quel lavoro o perché il datore di lavoro non si occupa bene di loro.
I cittadini di Besançon sono andati a decine nella panetteria a firmare la petizione e più di 230mila francesi hanno firmato l’appello online al. Fra i sostenitori di Ravacley ci sono l’attore Omar Sy e la scrittrice Leila Slimani. Il deputato europeo Raphaël Glucksmann ha detto: «Quella di Stéphane Ravacley è la storia di un uomo senza parrocchia politica che ha deciso di combattere l’ingiustizia, fino in fondo.
Ora il ragazzo ha un permesso di soggiorno e la misura di allontanamento dal territorio nazionale è stata abrogata.attraversando il Mali e la Libia, era arrivato in Italia su un barcone e poi in treno a Nimes. «Ho scelto di fare l’apprendista panettiere perché ci sono molte cose diverse da fare, e mi piacciono i croissant e il pane. Svegliarmi presto non mi disturba affatto» ha raccontato. Adesso può continuare a farlo.
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