Il Covid mette in crisi i pagamenti: solo un’azienda ligure su 3 liquida i fornitori alla scadenza

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In provincia per i ritardi oltre 30 giorni un’impennata dal 48,4%: 45° posto nazionale. In sofferenza soprattutto bar, ristoranti, cinema

Aziende in crisi, pagamenti che arrivano con sempre maggiore ritardo. A scansionare il mercato e ad evidenziare la crescente difficoltà con cui le imprese provvedono al saldo delle fatture dei fornitori è stato lo Studio pagamenti di Cribis, pubblicato nei giorni scorsi e relativo a tutto il 2020.

Neanche a dirlo, anche in questo caso alla base del sostanziale peggioramento rispetto al 2019 è la pandemia, che ha creato enormi cali di liquidità e di vendite e, di conseguenza, crescenti difficoltà nel far fronte agli impegni economici. In Italia, nel 2019 le imprese che effettuavano i pagamenti con ritardi gravi erano il 9,8%, nel 2020 sono passate al 12,6% . Se gli incrementi si registrano soprattutto in Valle d’Aosta , Friuli Venezia Giulia , Veneto , Piemonte e Lombardia , i dati non sono comunque confortanti nemmeno per la Liguria.

Secondo lo studio, aggiornato al 31 dicembre scorso, solo un’azienda ligure su tre paga alla scadenza i propri fornitori, con un 11° posto nella classifica della “puntualità”, in linea con la media italiana. I dati più preoccupanti, però, riguardano proprio la provincia di Imperia.

«I dati – ha commentato Marco Preti, amministratore delegato di Cribis – evidenziano i gravi ritardi in cinque regioni del Nord Italia. L’impatto negativo dell’emergenza sanitaria si ripercuote soprattutto sulle imprese di piccole dimensioni. In particolare, le microimprese, pur essendo le più virtuose con il 37,3% di pagamenti alla scadenza, hanno anche la quota più elevata di ritardi gravi , insieme alle piccole .

 

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Adesso è colpa del covid non più del governo Conte. Massimo Giannini invece di leccare il culo al bradipo Draghi informa correttamente invece. Dopotutto è un tuo dovere visto il generoso sussidio che lo stato elargisce al tuo fogliaccio.

Ditelo a Roma, continuiamo con sti lockdown sarà una strage di aziende chiuse e dopo si morirà di fame

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