I danni materiali diretti alle infrastrutture e agli edifici della Striscia di Gaza, alla data del 19 maggio, sono stimati in circa 250 milioni di dollari. Di questa cifra, fornita dal capo dell’ufficio informazioni di Hamas, Salameh Maaruf, circa 92 milioni di dollari si riferiscono a danni procurati a edifici residenziali e a uffici di varie organizzazioni non governative della Striscia.
La diminuita fornitura d’elettricità ha gravemente limitato il sistema idrico di Gaza. Più del 95 per cento dell’acqua estratta dalle falde del territorio non è potabile e dev’essere purificata e desalinizzata da macchinari alimentati a elettricità, e lo stesso vale per quelli fognari e per le pompe della distribuzione.
A causa della mancanza di elettricità, si sono fermati tre importanti impianti di desalinizzazione, che forniscono servizi a più di quattrocentomila persone. Ogni giorno sono stati versati in mare più di centomila metri cubi di acque reflue non trattate o parzialmente trattate. In tutto, circa ottocentomila persone non hanno accesso regolare all’acqua.
Circa 12.800 unità abitative sono state parzialmente danneggiate. Centinaia di uffici privati e delle ong sono stati gravemente danneggiati e 33 uffici di testate giornalistiche completamente demoliti. Al 19 maggio, il numero totale di strutture totalmente demolite o gravemente danneggiate era di 184, di cui 18 bombardate il 18 e 19 maggio.
internazionale su Gaza pubblica in abbondanza articoli di al jazeera del Qatar (paese sostenitore del terrorismo di Hamas). Alla faccia dell’informazione equilibrata
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