nella sezione preferiti e sull'app Corriere News., hanno piantato querce, in un piccolo appezzamento nel Viterbese ghiande da cui nasceranno altre querce. Poi ilricevuto in dono anche boschi, in Val Brembana, e a donarlo sono stati gli eredi di quattro fratelli morti durante la Prima Guerra Mondiale. «È un bel bosco in pendenza, che non è più stato tagliato ma lasciato a se stesso e noi garantiremo che rimanga così».
E si sa che quando viene bruciato il legno rilascia tutta la CO2 cha ha intrappolato nella sua vita. «Per questo è nato il Fondo – aggiunge Lombardi, 61 anni, di mestiere perito informatico nel laboratorio dell’Enea che studia i cambiamenti climatici – e cioè per salvare l’unico strumento che oggi abbiamo in grado di. Il peso del legno per metà è CO2. Non basta piantare alberi per salvare il Pianeta, per contrastare il cambiamento climatico».
. I boschi e i terreni che vengono poi piantumati donati sono luoghi naturali volutamente lasciati allo stato selvatico e non attrezzati . Nei boschi più grandi, come quello di Lenna, «sarà possibile fare azioni di ricerca, li metteremo a disposizione della scienza». Ci vorrà tempo perché questi luoghi verdi assumano i contorni delle. Ma quello è l’obiettivo: «Lavoriamo oggi - è il messaggio - per il bene delle future generazioni».
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