Ieri, nel giorno della Memoria, il sindaco Federico Riboldi ha partecipato a tutte le manifestazioni organizzate dalla Comunità ebraica e dal Comune per ricordare la liberazione del campo di Auschwitz e le vittime dell’Olocausto. «Le vittime dell’Olocausto nazista», sono state le sue parole, questa volta senza le ambiguità e le omissioni contestate dopo il discorso sulla Banda Tom.
Il sindaco è stato infatti prima al cardine del cancello che in via Alessandria chiudeva il ghetto ebreo, poi allo stadio Natal Palli per la posa della pietra d’inciampo a Raffaele Jaffe, preside della scuola Leardi e fondatore nel 1909 del Football Club Casale, ucciso ad Auschwitz nel 1944.
Enzo Amich è segretario cittadino di FdI ed era presente alla commemorazione della Banda Tom come responsabile della Protezione civile. «Non ho notato nel discorso del sindaco qualcosa di negativo. Semmai mi è parso che il significato fosse sul superamento delle solite divisioni tra comunisti e fascisti, inneggiando invece al sacrificio di ragazzi così giovani, quelli della Banda Tom, che credevano fermamente in ciò che facevano pur a rischio della vita.
Ma essere giovani giustifica forse l'ignoranza? Casale
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