DALL’INVIATA A MARANELLO. Prendi l'ultima evoluzione del tuo pluripremiato motore V8 turbo, quello della 488 Pista. Modifica qualche particolare e montalo sul corpo di una coupé a due posti secchi, disegnata per ricordare la Pista, ma anche per essere molto più confortevole nella guida di tutti i giorni. Condisci con gli ultimi sistemi elettronici di controllo della dinamica ed ecco che avrai creato la Ferrari F8 Tributo.
In un'ora e mezza di conferenza stampa, i responsabili delle varie aree di sviluppo hanno stordito i giornalisti con i dettagli del loro meticoloso lavoro di miglioramento.
“E' relativamente facile tirare fuori 50 Cv in più da un motore, più difficile è farlo senza aumentare il turbo lag”, cioè quell'istante che passa fra l'azione del piede sul pedale e la spinta del turbo, ha detto Nicola Pini, della Progettazione motore, durante l'evento di presentazione a Maranello. Rispetto alla 488 GTB, infatti, il V8 della F8 Tributo eroga 720 Cv invece di 670, ma la risposta rimane immediata, dell'ordine di 0,8 secondi .
Sul nuovo motore è stato introdotto anche un sensore che misura i giri del turbo e che permette di sfruttare questo componente fino al limite, spremendo più potenza e aumentando però lo stress di molte componenti, che infatti sono state riprogettate con materiali più leggeri e resistenti.
Così dicono alla Ferrari, almeno. Per il momento non c'è ragione di smentirli. La F8 Tributo ha un bel sound – potrebbe anche essere più forte, a dire il vero – e contemporaneamente è facile da gestire per chiunque, anche in pista, come abbiamo verificato sul circuito di Fiorano.
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