Nel 2020 il totale degli impieghi con ritardi nei pagamenti sfiora i 97 miliardi, ma solo il 27% fa capo alle famiglie. In Lombardia, dove maggiore è la concentrazione delle imprese, quasi un fido su quattro non è in regola- La regione con il maggior numero di crediti in difficoltà? La Lombardia, come è ragionevole che sia, visto che la stragrande maggioranza dei prestiti che non vengono onorati regolarmente è a carico delle imprese .
E' questa la fotografia scattata dalla Fabi su dati Bankitalia. Partendo da un presupposto: tra moratorie e prestiti con la garanzia dello Stato, l'annus horribilis della pandemia non si è traformato nel temuto bagno di sangue per le banche. Anzi, in apparenza il dato sui crediti deteriorati è persino migliorato: l'anno scorso il"totalone" dei prestiti in difficoltà era pari a 96,9 miliardi contro i 133,7 del 2019.
Merito delle moratorie, che non hanno fatto esplodere le difficoltà, e merito anche delle molte cessioni di Npl, che gli istituti di credito hanno fatto a piene mani, per liberare bilanci e risorse da impiegare diversamente. I conti veri, come sottolineano spesso le autorità di vigilanza, si faranno quando verranno meno le varie"stampelle" e dovrà emergere la classificazione aggiornata degli impieghi.
Tornando all'anno che si è appena concluso, in cima alla graduatoria per regioni c'è la Lombardia, cui fa capo il 24,1% dei prestiti in difficoltà , seguita dal Lazio e dall'Emila Romagna . La regione in assoluto più virtuosa è invece il Friuli Venezia Giulia seguita dalla Calabria e a parità Liguria e Umbria .
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