Di questa eventualità non si è mai parlato tanto quanto si parla adesso, dopo la pessima prestazione del presidente nel dibattito televisivo con Trump. Ecco cosa potrebbe succederePartiamo dal punto principale. Una sostituzione in corsa del candidato Joe Biden resta improbabile. Di questa eventualità, però, non si è mai parlato tanto quanto si parla adesso, dopo la.
Alla Convention il candidato presidente e il suo vice sono oggetto di due votazioni separate, quindi un ritiro di Biden non dirotterebbe automaticamente i voti sulla sua vice Kamala Harris. Chiunque volesse farsi avanti, anche la stessa Harris, dovrebbe cercare il consenso dei singoli delegati, e una prima votazione senza esito renderebbe "brokered" la Convention, cioè aperta e senza un candidato già in pectore.
Va tenuto presente che i delegati sono oscuri funzionali locali che vivono la partecipazione alle convention come una specie di viaggio premio. All'improvviso finirebbero al centro della politica nazionale e le loro decisioni sarebbero pesantissime. Solo dalla seconda votazione in poi si unirebbero a loro i così detti superdelegati, notabili del partito più esperti e riconosciuti.
E se Biden si facesse da parte dopo la Convention? Situazione ancora più improbabile, anche perché a quel punto il presidente sarebbe anche il candidato ufficiale del partito. Non c'è alcun precedente. Lo statuto del partito democratico prevede che in caso di morte o impedimento grave del candidato il compito di decidere con chi sostituirlo spetta al Democratic National Committee e ai suoi 486 membri. Non esiste tuttavia alcun procedimento codificato.
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