Dresda, rinasce la pinacoteca sulle rive dell’Elba - La Stampa

Basterebbe la serie di vedute di Dresda di Bernardo Bellotto, il Canaletto, o la “Madonna Sistina” di Raffaello per giustificare la visita della Pinacoteca degli Antichi Maestri che ha riaperto integralmente il 29 febbraio nella capitale della Sassonia, dopo quasi sette anni di lavori nella galleria Semperbau.

Ora i visitatori hanno a disposizione un allestimento completamente nuovo, più grande, moderno e interattivo che permette l’esposizione di opere finora rimaste nei magazzini. Più di venti capolavori sono stati restaurati in questi anni. Fra questi, i quattro dipinti di grandi dimensioni che costituiscono il cosiddetto “Ciclo Cuccina” di Paolo Veronese, oltre a vasi antichi che diventano parte integrante dell’arredamento.

A 350 anni dalla nascita di Augusto II Il Forte , Dresda sta tornando pienamente al suo splendore, con la ricostruzione e il restauro, in particolare dopo la Riunificazione del 1990, dei suoi edifici più celebri. È significativo che per la riedificazione di molte parti del centro storico siano state utilizzate anche le vedute che Bernardo Bellotto dipinse nel XVIII secolo. Il pittore veneziano trascorse ben diciassette anni alla corte sassone.

Le sue vedute di Dresda dalla riva destra dell’Elba hanno contribuito a renderne celebre l’inconfondibile skyline classico dominato dall’altissima cupola della Frauenkirche . Famosi anche gli scorci, quasi fotografici, del Neumarkt, dell’Altmarkt e dello stesso Zwinger. Un unicum architettonico e artistico completamente azzerato dal bombardamento alleato del febbraio 1945 che rase al suolo la cosiddetta “Firenze sull’Elba”.

Per rivivere l’esperienza delle feste barocche, c’è anche la nuova attrazione multimediale “Zwinger Xperience”: fino all’estate nel cortile interno dello Zwinger in un padiglione lo spettatore si immerge nella rievocazione del balletto equestre organizzato nel 1719 per festeggiare le nozze del figlio di Augusto II il Forte.

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