. A partire da Pasi Tuohiima, il capo dell’ufficio stampa di Posiva, l’azienda che sta scavando e finanziando Onkalo: «In Finlandia ci sono state almeno dieci ere glaciali. Se anche ce ne fosse un’altra, beh… non ci sarebbe più Helsinki, non ci sarebbe più Londra, non ci sarebbe più Parigi. Ma. Perché questo posto resterà. Insomma: quella nucleare è l’unica industria al mondo che può dire dove saranno i suoi rifiuti dopo la prossima era glaciale»..
nella costruzione della centrale: «Qui sono stati considerati una cosa positiva perché c’erano moltissimi lavoratori, anche stranieri. Il fatto che venisse gente da tutta Europa per costruire l’impianto ha portato con sé molte cose positive:e affari per ristoranti e negozi. Quindi i cittadini pensavano: più tempo ci vuole, meglio è».
«È stata una fortuna che il reattore sia stato completato quando la guerra in Ucraina è iniziata. Per noi è un elemento importante per essere indipendenti da Mosca»Ma Helsinki ha reagito in maniera estremamente rapida, tagliando tutti i ponti con Mosca anche sul fronte dell’energia. «Noi finlandesi siamo persone piuttosto pragmatiche — esordisce Rydman —..
. In realtà erano già iniziati i lavori preparatori per costruire un sesto reattore ad Hanhikivi, 600 chilometri a nord di Helsinki. Ma sono stati bloccati a metà del 2022, perché nel consorzio di aziende c’era anche la russa Rosatom. La Finlandia però si sta preparando al futuro.
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