Era a tutti gli effetti un'impresa a conduzione famigliare. Solo che, in quell'abitazione di Pont Canavese, la produzione principale era la marijuana. Madre e due figli sono così finiti in manette per detenzione e spaccio di stupefacenti: in casa dei tre, tutti italiani e disoccupati, i militari hanno sequestrato quasi sei chili di marijuana oltre a tutti gli arnesi necessari alla coltivazione e al confezionamento della droga.
A portare i carabinieri sulle tracce della famigliola sono stati i controlli effettuati nelle ultime settimane a Pont e dintorni. Controlli che hanno riguardato soprattutto assidui consumatori di marijuana. Ai militari non è quindi sfuggito un certo interesse, da parte di queste persone, verso l'abitazione di Maria Rosa Vieta, 53 anni, e dei due figli Tonino Andrea Vieta e Marco Melis, rispettivamente di 24 e 22 anni.
e dove le piantine venivano adagiate per agevolare la fase di essicazione. Sequestrati complessivamente 5,75 chili di stupefacente, ormai pronto per la raccolta e la successiva vendita. Alla famigliola sono stati concessi gli arresti domiciliaDa qualche mese i carabinieri della compagnia di Ivrea, agli ordini del tenente colonnello Giacomo Walter Guida, hanno intensificato i controlli antidroga in tutto il Canavese. Decine i «coltivatori diretti» e i pusher finiti in manette.
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