irca 123 euro a tonnellata nel 2030. È il costo medio, rispetto a un minimo di 93 euro e un massimo di 174, a seconda dell’industria, della cattura e stoccaggio della CO2. Un costo che si ridurrà grazie alle economie di scala e scenderà sotto i cento euro nel 2040, rendendo la Ccs sempre più competitiva rispetto al prezzo dei diritti a emettere , considerato che le quote assegnate gratuitamente da Bruxelles agli energivori dal 2026 saranno progressivamente eliminate.
E per quanto riguarda la competitività, aggiunge Ercoli, «va considerato che maggiore è la concentrazione di CO2 e minore è il costo della cattura, che è la fase più costosa rispetto al trasporto e allo stoccaggio».Il Cane a sei zampe ha calcolato che mediamente il costo tecnico di tutte e tre le fasi della filiera della Ccs di Ravenna e dei progetti che ha in corso nel Regno Unito è meno di 80 euro a tonnellata.
La Ccs rappresenta una delle leve della strategia di Eni verso la neutralità carbonica e il gruppo guidato da Claudio Descalzi punta a riconvertire parte delle infrastrutture e dei giacimenti produttivi in hub di stoccaggio per decarbonizzare le sue attività e quelle di terzi.
Che cosa manca? «Un quadro regolatorio che garantisca un ritorno sull’investimento — conclude Venier — e la normativa tecnica per il trasporto, che auspico siano omogenei a livello europeo».
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