È stato di parola. Giulio Ciccone, 25enne scalatore abruzzese di grandi speranze, era al debutto nel Trofeo Laigueglia, primo appuntamento internazionale nel calendario italiano tra le province di Savona e Imperia. Non doveva neanche esserci, visto che la sua Trek Segafredo non era tra le squadre iscritte. D’accordo col ct Davide Cassani ha allora ottenuto una maglia azzurra ed è partito all’avventura. «Non sono certo al top - aveva detto prima del via -, me se capita l’occasione.
I quattro erano ancora insieme all’ultimo attacco a Colla Micheri, dove Tizza però ha alzato bandiera bianca mentre Ciccone, a meno di un km dallo scollinamento, se n’è andato da solo, mantenendo il vantaggio anche lungo la successiva discesa e l’ultimo passaggio su Capo Mele. Meritato infine il suo trionfale arrivo solitario a Laigueglia, con 32” su Ghirmay e Rosa e oltre 1’ sugli altri inseguitori.
Ecco una chiave di lettura per la stagione: Ciccone, maglia gialla all’ultimo Tour, e Nibali compagni di squadra al Giro e magari anche in azzurro ai Giochi e ai Mondiali, entrambi per scalatori. «Nibali è un grande, da lui c’è solo da imparare». Ma pare che qualcosina, Ciccone, dallo Squalo l’abbia già imparata."Chiunque ha il diritto alla libertà di opinione ed espressione; questo diritto include libertà a sostenere personali opinioni senza interferenze.
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