Se davvero questa fosse la ragione che ha “ispirato” la decisione di far sparire dallo schema del Codice Appalti ogni riferimento normativo alla Certificazione della parità di genere, facendole perdere rilevanza anche premiale, sarebbe sufficiente osservare che la Certificazione di parità di genere è già di per sé una misura facoltativa.
Peraltro, non hanno ragione di esistere le perplessità e resistenze di chi teme che la Certificazione di Parità di genere possa agevolare nei bandi pubblici le grandi aziende, che hanno a disposizione più mezzi economici e risorse da destinare a tale misura, a discapito di quelle più piccole.
Occorre notare che, anche in questo caso, non si tratta di un obbligo assoluto: la quota è comunque derogabile dalla stazione appaltante attraverso espressa e specifica motivazione. Si pensi, ad esempio, al caso di appalti in settori a bassa diversità di genere - es.
Dunque, neppure in questo caso siamo di fronte al tanto temuto vincolo burocratico, essendo una disposizione che consente apposite deroghe in funzione di specifiche situazioni contingenti. Accomunare tutte le previsioni di legge volte a favorire le opportunità di genere e generazionali derubricandole da obbligo a semplice facoltà, appare una scelta miope ed è un evidente passo indietro per il raggiungimento di obiettivi indispensabili per il progresso e la competitività del nostro Paese, su cui tante voci si sono sollevate in questi giorni.
Italia Ultime Notizie, Italia Notizie
Similar News:Puoi anche leggere notizie simili a questa che abbiamo raccolto da altre fonti di notizie.
Fonte: sole24ore - 🏆 1. / 98 Leggi di più »
Fonte: leggoit - 🏆 40. / 51 Leggi di più »
Fonte: Agenzia_Ansa - 🏆 4. / 92 Leggi di più »
Fonte: repubblica - 🏆 32. / 53 Leggi di più »
Fonte: repubblica - 🏆 32. / 53 Leggi di più »
Fonte: repubblica - 🏆 32. / 53 Leggi di più »