La Corte di giustizia dell'Unione euroepa afferma che non viola il diritto Ue la legge italiana secondo cui solo i medici, non i biologi, possono divenire responsabili dei centri di trasfusione sanguigna. I giudici Ue, con la senteza sulla, rispondono così al rinvio pregiudiziale originato da una causa promossa dall'Ordine Nazionale Biologi contro la Presidenza del Consiglio dei ministri. La tesi sostenuta dai biologi era che tale esclusiva violasse le norme Ue.
Il giudizio a quo davanti alla Cassazione ha ora i parametri per essere deciso definitivamente sulla base delle affermazioni della Cgue secondo cui, in linea di principio, non è illegittima di per sé la norma nazionale che riservi il ruolo di responsabile dei centri trasfusionali ai soli laureati in Medicina e Chirurgia e che non contempli, invece, i laureati in Biologia.
La Corte ricorda che i parametri per valutare la legittimità delle leggi nazionali, in ordine alla corretta attuazione delle direttive Ue, sono - in primis - l'adeguatezza per il raggiungimento degli obiettivi posti dalla direttiva e il rispetto dei criteri di proporzionalità e non discriminazione.
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