’abbiamo chiesto alle studentesse e neolaureate del Politecnico di Milano e dell’Istituto Europeo di Design. Ci hanno parlato di spazi flessibili, luminosi, green. Ma soprattutto su misuraNatura e innovazione protagoniste di un luogo intimo e multifunzionale: le idee di studentesse e neolaureate del Politecnico
Studentesse del Politecnico di Milano nel Laboratorio Allestimento Paolo Padova del Dipartimento di Design. Foto Giovanni Hanninen Luce, aria, verde: dopo 14 mesi di chiusure, ce n’è bisogno. E basta con le soluzioni standardizzate per gli interni. Le ragazze del Politecnico di Milano, basandosi anche sulle loro prime esperienze professionali, vedono così la casa del futuro.
, magari con un tavolino in ferro battuto e una parete green alle spalle per creare l’effetto giardino». Alice è contraria a palme e banani: «Meglio piante autoctone». La tecnologia è la chiave del cambiamento: «Gli edifici nZEB hanno un cappotto termico performante, impianti di climatizzazione avanzata, isolamento acustico» dice Manuela Taurino, 26 anni, ingegnera. «Con la domotica potremo controllare a distanza i consumi e gli sprechi».
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