'96 per cento dei procedimenti finisce in un nulla di fatto. Per la medicina difensiva i costi annuali variano dai 12 ai 13 mld'"Ogni anno sono 35mila le cause intentate contro i chirurghi, procedimenti che nel 96% dei casi finiscono in un nulla di fatto.
A ricorrere alla medicina difensiva"per paura", secondo Brausi è"l’80% dei chirurghi italiani, con un impatto esagerato sulle casse del Sistema sanitario nazionale. Non solo, ma la medicina difensiva allontana i medici dalla loro professione, in particolare nei Pronto soccorso e nella chirurgia generale. Le specialità prese di mira dai contenziosi – sottolinea Brausi - sono l’ortopedia , a seguire la chirurgia generale e la ginecologia- ostetricia".
Quindi per evitare contenziosi,"il chirurgo deve attenersi assolutamente alle linee guida nazionali e internazionali – conclude l’esperto - avere un rapporto con il paziente basato su dialogo e fiducia, spiegare esattamente le procedure che vengono eseguite, informarlo sulle possibili complicazioni e sul follow up che il paziente deve eseguire. Inoltre, è molto importante il rapporto medico-familiari".
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