Sui listini tuttavia pesa soprattutto la Fed che mercoledì sera ha sostenuto che l’economia Usa potrà tornare ai livelli pre-Covid solo nel 2022. Intanto le previsioni della Banca centrale statunitense parlano di un calo del Pil del 6,5% per il 2020 contro una previsione di crescita del 2% dell’economia Usa prima dello scoppio della pandemia.
Secondo gli operatori il veloce recupero dei listini che ha riportato i principali indici di Borsa di tutti i Paesi avanzati sui livelli precedenti l’esplosione della pandemia ha basi estremamente fragili. «Il mercato è stato inondato di liquidità da parte delle banche centrali e i tassi sono scesi quasi a zero negli Stati Uniti.
Più che le ragioni del crollo dovremmo chiederci come mai i pezzi sono ancora così alti....Prima o poi quacuno avrà il coraggio di dire che 'il re è nudo'...e che i prezzi scontano utili che non vedremo per molti anni. Cash is the king.
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