Gabriella Favara ha il nome della nonna che cita con grande naturalezza, sin dalle primissime battute. Alley oop la incontra in un pomeriggio d’estate, per provare a raccontare chi sono le “Donne fugate” che hanno dato vita a una delle realtà d’eccellenza del settore vitivinicolo siciliano.Nasce principalmente da un desiderio. A dar vita a tutto sono stati i nonni Giacomo e Gabriella Anca Rallo, la loro voglia di rinnovare lo stile e la percezione del vino siciliano nel mondo.
Sempre a Gabriella, anche questo si deve alla nonna. E’ lei che si è ispirata al Gattopardo, il romanzo di Tomasi di Lampedusa, alla storia della regina Maria Carolina che, in fuga da Napoli, venne a rifugiarsi nei terreni che oggi ospitano i nostri vigneti. Posso aggiungere un aneddoto che in famiglia amiamo raccontarci: il nonno vedeva con qualche perplessità la scelta del nome – “un nome buono per un profumo”, diceva – fin troppo femminile per il capo di un’azienda.
E quale immagina possa essere il suo tratto distintivo, cosa vuole dare a Donnafugata? E cosa eredita dalla nonna e dalla mamma?
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