00:00E ora sono cozze amare. Il governatore della Puglia Michele Emiliano sapeva che il suo assessore rischiava le manette e potrebbe essere indagato per rivelazione di segreto d'ufficio. La prova è nelle chat scambiate il 10 aprile scorso con Alfonsino Pisicchio, l'ex assessore all'Urbanistica finito ai domiciliari assieme al fratello Enzo la stessa sera delle chat, nella quale Emiliano lo ha minacciato: «O ti dimetti o ti caccio».
Pisicchio, difeso dall'avvocato Salvatore D'Aluiso è coinvolto in un'indagine nata dopo un'informativa del Noe dei carabinieri datata 12 marzo 2019, che ipotizzava corruzione e turbativa d'asta, appalti truccati in cambio di posti di lavoro e polizze fideiussorie false. Lo scorso 8 febbraio il pm Claudio Pinto aveva depositato la richiesta di misura cautelare dopo oltre tre anni.
Pisicchio sarebbe stato sconvolto a tal punto da quel diktat «dimettiti o ti caccio» da fotografare la conversazione e girarla a moglie e familiari. I cellulari dei due Pisicchio sono già in mano al consulente della Procura Raffaele Colaianni: chissà quali chat Enzo Pisicchio aveva cercato di cancellare, pizzicato in tempo dalla Gdf.
Ma chi gliel'ha detto al governatore? I suoi ex colleghi potrebbero presto chiedergli di identificare «la fonte romana» di cui parla Pisicchio, che ha esibito le schermate dei messaggi ai magistrati durante l'interrogatorio di garanzia di lunedì scorso. D'altronde, la Procura ha una reputazione da difendere.
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