. Ci vuole, soprattutto se ci siamo alzati prima del solito per spostare una parte delle arnie. Pratichiamo il “nomadismo”, le spostiamo cioè in zone più ricche di fiori. Ma nel complesso il nostro apiario, una cinquantina di arnie, è stanziale. La Murgia offre abbondanti risorse per i nostri insetti: fioriture di ciliegi e agrumi, seminativi a perdita d’occhio di coriandolo o trifoglio, flora selvatica e piante da orto».
. Primavera ed estate sono i periodi di maggiore produzione e mettiamo dei melari sopra il nido. Le api tendono a immagazzinare oltre le loro necessità e così si può raccogliere il miele senza privarle di cibo».. Ma quando ho tempo amo cucinare. Uso il miele nelle vinaigrette da insalata, per la mantecatura del risotto, su pesce o carne o in una pasta ai cavolfiori al forno, famosa tra i miei amici. Consumarlo crudo però è sempre il top».
In questo ambito abbiamo fondato “Donne dei mieli” per dare un’impronta femminile al settore. In fondo l’alveare è un sistema matriarcale!».. Su Instagram ho da poco il mio canale personale #beesteacher, dove racconto le api e la vita in campagna, mentre Alveare da Favola è sia su Instagram che su Facebook. Se sono libera passeggio nel bosco».
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