Fabrizio Piscitelli è stato freddato con un colpo di pistola ROMA. E' stato avvicinato alle spalle e centrato da un unico colpo di pistola alla testa, all'altezza dell'orecchio sinistro, l'ultras della Lazio Fabrizio Piscitelli, 53 anni, noto come Diabolik, ucciso stasera nel parco degli Acquedotti a Roma. E' quanto ricostruito finora dalla polizia che indaga sulla vicenda. Sul posto volanti, squadra mobile e polizia scientifica che sta effettuando i rilievi.
La carriera criminale di Fabrizio Piscitelli, conosciuto con il soprannome di Diabolik, prende il via oltre 20 anni fa prima ancora della sua affermazione, nei primi anni Duemila, a guida degli Irriducibili, il gruppo ultras più oltranzista della Curva Nord della Lazio. Nel 2013 venne arrestato dopo un mese di ricerche in un appartamento alla periferia di Roma, dove si nascondeva dalla Guardia di Finanza.
Due anni dopo, nel 2015, fu condannato, insieme ad altri tre capi ultrà della Curva Nord, per il tentativo di scalata alla Lazio. Un'inchiesta che coinvolse anche l'ex leggenda biancoceleste, Giorgio Chinaglia. Nel 2016 le Fiamme Gialle gli sequestrarono beni per due milioni di euro, compresa la sua villa a Grottaferrata. Un immobile che poi fu soggetto a revoca della confisca da parte della Cassazione.
Il nome di Diabolik è legato a tante altre azioni messe a segno dagli Irriducibili, gruppo ultrà vicino agli ambienti di estrema destra e autore di una lunga contestazione nei confronti dell'attuale presidente della Lazio, Claudio Lotito. Il 30 gennaio del 2000, in occasione di Lazio-Bari nell'annata dello scudetto vinto da Sven Goran Eriksson, fecero il giro del mondo le immagini dello striscione esposto in Curva nord in"onore alla tigre Arkan".
Due anni fa proprio gli Irriducibili finirono nella cronaca per aver affisso adesivi di chiaro stampo antisemita che ritraevano Anna Frank con la maglia giallorossa nella Curva Sud dei cugini romanisti. E, appena un anno fa, fece scalpore un volantino, a firma del sedicente"direttivo Diabolik Pluto" , che vietava alle donne di stare nelle prime dieci file della Curva Nord, considerato un"luogo sacro" della tifoseria biancoceleste.
Molti non sanno il motivo di quel soprannome...era meglio di uno stunt man... fantastico fisico e poi educato, coraggioso fino all'incoscienza, sempre disponibile...non posso sapere dopo tanti anni fa quando ci parlammo per l'ultima volta, er così giovane e guerriero il perché...
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