Uno dei più celebri artigiano delle carrozzerie, “battilastra” della scuola emiliana ci ha lasciati a 90 anni, dopo una vita dedicata a forgiare supercarMILANO - Gli artisti con il martello sono la categoria di artigiani che ha fatto la fortuna della carrozzeria italiana. Gente che, quando il carbonio o le stampanti 3D non si potevano neanche immaginare, sapeva dare forma all’acciaio e all’alluminio a suon di mazzate, ricavandone forme delicate e perfette.
L’addio a un maestro come Giancarlo Guerra, una carriera al top fra Scaglietti e Lamborghini, è l’occasione per un omaggio dovuto a chi, prima della industrializzazione e della tecnologia moderna, ha reso possibile la realizzazione di automobili uniche come la celeberrima Ferrari 250 GTO che lo stesso Guerra ha contribuito a produrre, nate dall’intuizione e da uno schizzo su un foglio di carta.
Oggi ci sono presse gigantesche capaci di formare una fiancata intera in un sol colpo e di sfornarne migliaia in un sol giorno, nulla a che fare con la costruzione di un pezzo unico che può essere fatta solo a mano. Per questo la nobile professione resiste perché cambiano i tempi e i materiali ma quando occorre mettere mano a un’auto d’epoca non ci sono alternative al ricorso agli artisti del martello.
Per realizzare a mano un’intera carrozzeria, ieri come oggi, occorrono centinaia di ore di lavoro; la differenza è che una volta il tempo era scandito dal suono della lamiera battuta, oggi dal fruscio dei tessuti di fibra e dall’odore delle resine. Per fortuna, come Giancarlo Guerra, c’è ancora chi vi si dedica con amore e permette di mettere su strada autentici capolavori.
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