Visoni: altro che ristori alla Lombardia, la Lav chiede al ministro di chiudere gli allevamenti
Per la prima volta l’industria “della pelliccia” si è fermata, non per imposizione di misure di prevenzione sanitaria bensì a causa del proprio modello di gestione. Adesso è arrivato il momento di mettere fine alle sofferenze atroci degli animali e di tutelare la salute pubblicaL’ultimo ciclo produttivo delle400 focolai di coronavirus SARS-CoV-2
in altrettanti allevamenti intensivi di visoni tra Europa e nord America, milioni di visoni abbattuti, migliaia di persone infettate in un salto di specie di ritorno di un virus anche mutato.
E proprio a seguito della inarrestabile epidemia che ha interessato praticamente tutti i paesi produttori di pellicce di visone , alcuni governi hanno assunto la decisione responsabile di porre un freno a questa industria: l’Olanda ha vietato definitivamente e già da gennaio scorso l’allevamento dei visoni; la Danimarca ha sospeso l’allevamento per tutto il 2021; stesso provvedimento adottato dalla Svezia e, finalmente, anche dall’ItaliaIl Governo italiano, anche grazie alle forti pressioni mosse dalla LAV sin da inizio pandemia, nei mesi scorsi ha finalmente disposto almeno un temporaneo stop all’allevamento per qualche mese per poi, in considerazione della continua emergenza sanitaria, prorogarlo a tutto...
ma c'è ancora qualcuno che si compra le pellicce?😲
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