Un grand tour botanico: da Torino a Palermo, alla scoperta degli orti accademici

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Un viaggio in sedici luoghi di studio, di incanto e di salvaguardia della biodiversità. Li raccontano Alessandra Viola e Manlio Speciale nel volume «Andar per …

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Un viaggio in sedici luoghi di studio, di incanto e di salvaguardia della biodiversità. Li raccontano Alessandra Viola e Manlio Speciale nel volume «Andar per orti botanici». Ieri ostensione di piante mediche e di stranezze botaniche, oggi giardini di utilità pubblica. Custodi di meraviglie, come il gigantesco Ficus, signore dell’Orto di PalermoPadova, settembre 1786.

«Oggi un Orto botanico può essere definito come un giardino di utilità pubblica in cui si custodiscono piante per scopi di ricerca, per la didattica applicata e per la divulgazione delle scienze botaniche-scrivono gli Autori-Sono musei in permanente attività, vivaci, strutturati e ordinati in collezioni, con molteplici funzioni anche di carattere sociale».

L’albero più famoso è certamente il gigantesco Ficus macrophylla f. columnaris, un’autentica cattedrale di tronchi e di radici aggrovigliate, che paiono allungarsi nell’aria alla ricerca di luoghi umidi, che lascia increduli i visitatori già ammaliati dalla svettante Araucaria columnaris, che con i suoi 40 metri è l’albero più alto della città.

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