TORINO. Circa 300 persone sono scese in piazza, oggi, sabato 25 gennaio, a Torino, nella giornata internazionale contro la sperimentazione della tecnologia 5G. Comitati e assemblee di cittadini si sono dati appuntamento in piazza Castello, dove si sono susseguiti diversi interventi. «Sugli effetti della tecnologia 5G non ci sono ancora studi sufficienti - spiega un portavoce della protesta - La prima sperimentazione inizia da Torino? Noi non siamo cavie.
I manifestanti hanno raccontato in piazza i loro timori: «Quale futuro con il 5G?. Installazione di migliaia di antenne in ogni dove, anche vicino a scuole e ospedali. E possibili danni irreparabili alla salute, abbattimento degli alberi che ostacolano la trasmissione del segnale, aumento delle radiazioni elettromagnetiche h24, controllo sociale capillare».
Quanti di quei 300 sanno realmente di cosa si tratta?
Hanno pensato lo stesso anche con le vecchie tecnologie ma continuano a vivere in una delle città più inquinate preoccupandosi dell’effetto delle onde
Che palle. Sti vecchi
Hanno ragione perché dovrebbero fare da cavie.
Tranquilli signori, ricordatevi di fumare e respirare l'aria metropolitana a pieni polmoni!
E si sono date appuntamento usando la tecnologia.
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