Questo articolo è pubblicato sul numero 28-29 di Vanity Fair in edicola fino al 20 luglio 202149 per cento arrotondato dal comitato olimpico e al record di presenze femminili dentro la squadra azzurrale italiane qualificate sono 173
e non è un traguardo, è un viaggio che si porta dietro le esperienze e le lotte e i successi di tante. Un percorso tutto in salita che ha temprato la generazione Tokyo: atlete pronte a prendersi la scena anche per quelle che non hanno potuto esserci, anche contro i mille «no» che hanno ereditato e scardinato, e pure per chi verrà domani, fino a raggiungere davvero la parità. Hanno alzato la voce e vanno ascoltate.non esce da un film e ci racconta come si studiano i colpi del vero karate, il suo.
», sul tatami ha trovato l’attenzione che vorrebbe nella vita e ha scoperto una parità totale tra uomini e donne, «sono poliziotta e anche lì mai visto un collega considerarmi meno». I suoi Giochi sono «una lotta contro il tempo», si è spaccata tibia e perone, ha perso certezze, tabelle, perfezione e ha deciso di compensare con il cuore. Ha un punto di riferimento, Tania Cagnotto: «L’ho vista crollare e poi salire sul podio, ha spremuto ogni oncia di energia senza mai una parola fuori posto». È ora di tuffarsi, anzi di «mettere un pugno».
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