Talassoterapia a Spotorno, dodici anni fa l’inizio di una storia infinita

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I lavori sono stati sospesi più volte dal Tar, la ditta che doveva realizzare il centro benessere è fallita da due anni e ora rimane solo lo scheletro

Una storia infinita. E senza titoli di coda. Località Serra di Spotorno, all’inizio del paese. Sono passati 12 anni dall’inizio dei lavori, più volti sospesi causa ricorsi al TAR. Lo scheletro in cemento armato di quello che avrebbe dovuto essere il Centro di talassoterapia più moderno d’Italia, è sempre lì. In bella mostra, si fa per dire. La società Echinacea, che avrebbe dovuto realizzarlo, è fallita due anni fa.

E se chiedi informazioni i responsabili chiudono la porta del bunker. Il sindaco, Matteo Fiorini, ha annullato un incontro prefissato invocando il blackout causa pandemia. Abbiamo assicurato autorizzazioni e disponibilità, ma la risposta è stata: «Ho questioni più importanti, mio malgrado». Il presidente dell’Opera pia Siccardi, Salvatore Lecce, è stato ancora più netto: «Non rilascio nessuna intervista e non ho nessuna notizia da dare».

Due anni fa sindaco e presidente avevano illustrato, con dovizia di particolari, il bando per la rinascita del progetto . Il sindaco, allora, aveva spiegato: «Rimarrano vigenti i limiti volumetrici, di superfici e di altezze previsti dall’ultima variante approvata, per evitare che una nuova variante urbanistica possa riaprire la possibilità a nuovo ricorsi.

 

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