per ridurre i costi e addirittura sopprimere una linea di assemblaggio. Nulla di confermato ma, secondo fonti interpellate da, con dettagli abbastanza approfonditi da lasciar supporre che qualcosa in pentola stia davvero bollendo. Qualche elemento più concreto dovrebbe uscire dall’incontro tra azienda e sindacati fissato per il prossimoha espresso i suoi timori in una nota.
negli stabilimenti italiani. E infatti, quasi sicuramente, non è di questo che si sta parlando. L’intenzione dell’azienda è però quella difornitori esterni con l’azienda che cercherà di internalizzare molti dei servizi appaltati “fuori”. Un primo assaggio si è avuto con il taglio ai. In alcuni sarebbero stati addiritturalicenziamento di una quarantina di persone
nell’impresa che forniva i servizi di pulizia. L’azienda ha garantito che non ci saranno ripercussioni suiLo stabilimento di Melfi conta circache negli ultimi anni hanno vissuto lunghi periodi di cassa integrazione in vista dellain base ad un piano industriale che ora viene nuovamente messo in discussione. La regione Basilicata ha finanziato con un centinaio di milioni lo sviluppo dell’area ricerca e sviluppo del sito.
Non riusciamo a mantenere più nulla di italiano. Qualche settimana fa si è ricordato Giovanni Agnelli, leeder carismatico, non avrebbe mai fatto un accordo capestro come quello fatto dal nipote, che dimostra di non essere ne un industriale ne un Agnelli. È il segno dei tempi...
Intanto i cugini si spartiscono dividendi a gogò 🤦♂️
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