I debutti non finiscono mai. Il terzo disco di Luca Carocci è più corretto considerarlo un primo-ter. Un punto di ripartenza. E non si tratta di una semplice uscita dopo il periodo in cui siamo stati tutti chiusi e fermi, ma proprio il numero zero di un’altra storia: il passaggio di una nuova linea d’ombra, a 47 anni.
“Serenata per chi è nervoso” è un ritratto a tinte sincere. “Questo sono finalmente io - dice Luca Carocci -. È un disco dove suono tutte le chitarre e i bassi, interamente prodotto da me. È stato come fare una foto di me stesso. Un ritratto senza filtri, quando invece la produzione di un altro spesso può diventare un selfie su Instagram”.
Otto brani che stanno dentro il perimetro di una storia.“Questo disco parla di tutti quelli che hanno cominciato a camminare e serve per rasserenare chi, dovendo scegliere, preferisce trovare un suo percorso personale, meno globale, ma più interessante”, aggiunge Carocci. Insomma “Serenata per chi è Nervoso” è dedicato a coloro che hanno deciso di rendere etica la loro vita, la propria professione o la loro arte.
La conferma di un traguardo volante, appena tagliato e pronto a diventare inizio della prossima tappa, è la conclusione del brano che dà il titolo all’album. La “Serenata per chi è nervoso” si conclude con alcune strofe in dialetto artenese. Ad Artena, in provincia di Roma, oltre la zona dei Castelli, tra Velletri e Colleferro, Carocci è tornato ad abitare dopo sedici anni vissuti tra Messico e Sri Lanka.
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