CAVOUR. Via Almese ad Alpignano è una stretta via di campagna che costeggia la Dora Riparia. Per anni, abbandonato in una discarica edile, è rimasto incustodito un piccolo e simbolico reperto legato alla storia del Risorgimento italiano.
Ricostruire i movimenti che hanno riportato alla sua localizzazione non è stato semplice. Soprattutto intricati sono i passaggi che l’hanno portata dal celebre cimitero di Père-Lachaise di Parigi a una discarica di Alpignano. La chiave di volta arriva qualche mese fa quando – grazie alla testimonianza di un liquidatore – si apprende della sua possibile esistenza.
«La contessa di Castiglione e il suo tempo». Quando iniziano i guai giudiziari del patron del premio, tra 2009 e il 2015, la sede dell’Associazione viene smantellata. Parte del materiale viene ceduto a un geometra che possiede il terreno di Alpignano. Qui vengono depositati, o meglio abbandonati, compresa ovviamente la pietra tombale.
Carmelo Giammello: “Vi porto a bordo del mio Cavallo di Troia. Sarà un teatro itinerante per 50 persone”Giovedì la pietra tombale è stata prelevata dalla discarica di Alpignano ed è stata portata nel giardino del castello di Cavour a Santena. «Ora contatteremo l’Ambasciata di Francia per procedere ai corretti passaggi burocratici», precisa Boglione. Bisogna prima capire chi sia il legittimo proprietario.
Virginia Oldoini, contessa di Castiglione, muore nel 1899 a Parigi e viene seppellita nel cimitero di Père-Lachaise, lo stesso dove riposano Oscar Wilde, Jim Morrison e Chopin. Considerata tra le donne più belle della sua epoca, viene mandata in missione nel 1856 a Parigi da suo cugino, Camillo Benso di Cavour, alla corte di Napoleone III per perorare presso l’imperatore l'alleanza franco-piemontese in vista della Seconda guerra di Indipendenza e la conquista della Lombardia.
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