ITALIA2020/11/23 19:51 Una sentenza che può fare scuola Condividi 23 novembre 2020La svolta per i rider arriva da Palermo dove una sentenza del Tribunale può fare scuola."Per la prima volta viene riconosciuto da un tribunale italiano il rapporto di lavoro subordinato, a tempo pieno e indeterminato, di un rider".
Lo dice la Cgil di Palermo, che attraverso il Nidil, la categoria dei lavoratori atipici, ha sostenuto un ciclofattorino dell'azienda spagnola Glovo, Marco Tuttolomondo, 49 anni, che"di punto in bianco - spiega il sindacato - è stato 'disconnesso dalla piattaforma per cui consegnava cibo e bevande a domicilio e licenziato.
Il giudice ha anche disposto un risarcimento del danno dal giorno della disconnessione al giorno della effettiva reintegra e la differenza retributiva tra quanto guadagnato dal rider con il contratto autonomo e quanto gli sarebbe spettato con un contratto di lavoro subordinato."Una sentenza storica - dicono il segretario Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso e il segretario generale di Palermo Mario Ridulfo - è una vittoria di tutti e per tutti.
"Il rider, assieme al sindacato, aveva partecipato a una trasmissione su una rete televisiva locale, denunciando la condizione di difficoltà vissute dai ciclofattorini delle piattaforme di consegna a domicilio. Poco dopo - spiega la Cgil - la sua app è stata bloccata. Questa è la prima pronuncia del genere".
Il ricorso che porta la firma degli avvocati romani di Filcams, Nidil e Filt Carlo de Marchis, Matilde Bidetti, Sergio Vacirca e dell'avvocato palermitano di Nidil Giorgia Lo Monaco."è una sentenza - dice il team legale - che ci riempie di orgoglio.
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