«La sicurezza è la precondizione necessaria per la ripresa economica post pandemica. Noi stiamo lavorando ad una modifica al codice degli appalti per mettere in sicurezza le varie procedure. C'è necessità di un’accelerazione delle procedure ma anche dell'attività di prevenzione delle forze di polizia».
Il presidente di Anac, Giuseppe Busia, chiede, invece di «rendere obbligatoria la dichiarazione del titolare effettivo delle società che partecipano alle gare per gli appalti». Motivo per cui «bene hanno fatto il premier Draghi e la ministra Lamorgese a richiamare l’attenzione sul rischio di infiltrazioni criminali nell’utilizzo dei fondi del Pnrr: l'Autorità Anticorruzione intende vigilare con forza, innanzitutto attraverso la prevenzione.
Busia, in particolare, sottolinea che «l’arma della trasparenza, su cui ci battiamo molto, permette il controllo pubblico preventivo degli appalti, a chi vengono assegnati, con quali garanzie.
Tale obbligo, ricorda il presidente dell'Anac, «c’e' in alcuni punti della normativa antiriciclaggio, occorre inserirlo anche nel codice degli appalti. Inoltre - aggiunge - sosteniamo la revisione dei protocolli di legalità. Chiediamo, per esempio, venga introdotto il congelamento degli utili di una società sotto inchiesta, come misura alternativa al blocco dei lavori o al commissariamento. In tal modo l’opera può procedere.
Si la mafia non vede l'ora che arrivino i soldi per fare partire la macchina di tangenti, appalti truccati , favorire aziende e ditte amiche , sono mesi che hanno già pianificato tutto poi non saranno certo la Lamorgese e Draghi a spaventarli
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