Petrachi: ''Il contratto di Zaniolo si può adeguare, però...''- Video Gazzetta.it

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VIDEO Roma Petrachi: 'Il contratto di Zaniolo? Si può adeguare, ma...'

Copyright 2019 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093.

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La Stampa cambia: ecco la casa trasparente dell’informazione digitale - La Stampa - News dall'Italia e dal mondoUn giornale digitale tutto nuovo. La Stampa cambia aspetto e sostanza: un progetto cominciato un anno fa con il restyling del giornale cartaceo e il lancio delle Top News che oggi approda anche sulla nostra home page. Abbiamo lavorato su un design il più possibile chiaro ed essenziale, che porti in primo piano i singoli contenuti e riorganizzato le pagine. La parte più impegnativa, però, non si conclude con il nuovo design: al contrario, la home page nuova è il punto di partenza di un cantiere che procederà nei prossimi mesi.Il cardine di questa seconda trasformazione è la trasparenza. La principale caratteristica dei giornali digitali è l’immediatezza del contatto con il pubblico: per un giornalista, una risorsa inestimabile. Moltiplicheremo i canali – e i momenti – di scambio diretto, valorizzeremo i commenti del lettori sotto i nostri articoli perché crediamo che questo sia uno dei punti che qualificano il giornale digitale. Chi legge può interagire all’istante, chi scrive può (e deve) tenere conto dell’interazione in tempo reale. Correggere il tiro, controllare, aggiungere elementi che sono sfuggiti al primo sguardo, integrare le nostre opinioni con quelle di chi ci legge. E anche raccontare ai nostri lettori come funziona il nostro lavoro: nell’era dell’informazione (quasi) istantanea e del social network condividere i metodi che seguiamo per fare il nostro lavoro e i trucchi del mestiere è diventato importante. Cercheremo di somigliare il più possibile a un ristorante con la cucina in vista.Il secondo punto fondamentale sono i nuovi mezzi. Negli ultimi anni, con la parte digitale, La Stampa ha imparato a raccontare il mondo ai suoi lettori attraverso i video. Quindici anni fa una produzione video dentro la redazione di un quotidiano sembrava fantascienza, oggi è lavoro di tutti i giorni. Ora ci avviamo verso la stagione dei podcast, i giornali (digitali) che parlano: i nostri lettori conoscono bene il servizio PodLast, uno strumento che negli ultimi due anni è Si ma cambia anche cominciando a scrivere una riga su Bibbiano o la censura continua?
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Cuneo, nei disegni di Leonardo i paesaggi della bargiolina - La Stampa - News dall'Italia e dal mondoCUNEO. Andare a caccia dei «punti di ripresa» scelti da Leonardo Da Vinci in alcuni disegni, per scoprire se il Genio sia mai stato con la sanguigna in mano sul Monte Bracco, cima delle Alpi Cozie di 1306 metri che sovrasta sei Comuni, Barge, Paesana, Sanfront, Rifreddo, Revello ed Envie. È la sfida di Maurizio Gomez, 59 anni, docente di Storia dei Materiali al Politecnico di Torino. Ad appoggiarlo, il direttore del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio Giulio Mondini e due collaboratori, Luca Finco e Paola Allemani. Lo studio è stato annunciato in uno dei convegni organizzati dai sei Comuni del Mombracco, guidati da Barge, per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo. «Dobbiamo rintracciare, in un territorio che va dal Monviso alla pianura, il punto esatto in cui il Genio avrebbe realizzato i disegni – spiega Gomez -. Leonardo fu il primo paesaggista rinascimentale a scegliere la ripresa dal vero come se si trattasse di una macchina fotografica». La ricerca è partita lo scorso autunno e potrebbe durare anni. Non mancano, però, alcuni indizi incoraggianti. «In “8p”, conosciuto come il disegno della Valle dell’Arno, pensiamo siano rappresentate le risaie che sorsero nella metà del ‘400 in zona – spiega il ricercatore -. Sovrapponiamo, con programmi specifici come Autocad, il disegno originale alle fotografie del luogo». A breve un drone di Gomez sorvolerà la zona del Monviso: il monte a sinistra e quello a destra di Temporale su una vallata alpina potrebbero raffigurare il Re di Pietra da diverse prospettive. «Finora sono pochi i disegni di Leonardo che hanno un riscontro nella realtà – spiega Gomez -: sono stati riconosciuti paesaggi a Nord di Milano, i monti Grigna e Grignetta, la Valle dell’Adda». Ma il patrimonio lasciato dal Genio è vastissimo: 10 mila pagine di scritti mai analizzati interamente. C’è poi un altro motivo per cui l’inventore non avrebbe solo lodato il monte cuneese sulla carta come nel «Manoscritto G» del 15
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Nella commissione di Von Der Leyen il nodo da sciogliere sarà il ruolo dell’Italia - La Stampa - News dall'Italia e dal mondoA calcio Germania-Italia è una classica. La Germania è sempre favorita. L’Italia spesso sorprende. I giochi di Bruxelles e Francoforte sono molto più complessi – non fosse altro perché le squadre in campo non sono due – ma i pronostici sono molto simili: i tedeschi svettano, gli italiani fanno melina difensiva. Berlino si è già aggiudicata la Presidenza della Commissione. Roma, pur segnando il gol della bandiera con l’elezione di David Sassoli alla Presidenza del Parlamento, è indebolita. L’uno e l’altro risultato rispecchiano sia i rispettivi rapporti di forza sia circostanze contingenti. La Germania è indiscusso Paese leader dell’Ue orfana del Regno Unito, l’Italia è terzo con qualche affanno. Da decenni non c’era un Presidente della Commissione tedesco. Ci guadagna la trasparenza: meno bisogno che Berlino pesi su Bruxelles dietro le quinte. Noi avevamo tre italiani in posizioni apicali: Mario Draghi alla Banca Centrale Europea, Federica Mogherini Alto Rappresentante Ue, Antonio Tajani Presidente del Parlamento europeo; non potevano durare. Col tortuoso negoziato si è concluso il primo tempo. Comincia il secondo: quello per il controllo della macchina, in particolare della Commissione. I tedeschi partono in forte vantaggio. All’arrivo a Bruxelles Ursula von der Leyen trova una Bruxelles germanizzata, con tre connazionali nei tre posti chiave di Segretario Generale: Martin Selmayr, della Commissione; Helga Schmid, del Servizio Europeo di Azione Esterna; Klaus Welle, del Parlamento. Tedesco anche il Presidente della Banca Europea Investimenti, Werner Hoyer. La partenza del potentissimo Selmayr, vero regista della Commissione Juncker, è data per scontata. Non ci può essere un Segretario Generale della stessa nazionalità del Presidente. Tornare al ruolo di Capo di Gabinetto? Improbabile; e ci si può domandare se lo voglia, o ancor più se Von der Leyen voglia un servo padrone. Helga Schmid terminerà il mandato nel 2020. Nel giro di un anno, l’impronta tedesca a Bruxell
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