sembra quasi un gesto in via d’estinzione. Fra gli infiniti tap sui tanti display che ci circondano, sulle tastiere, sui supporti di ogni tipo, la penna la usiamo forse per la lista della spesa, per firmare e per annotare i pensieri su un diario, ovviamente per chi lo tiene. Eppure, lo testimonia un, aiutandoli a imparare più agevolmente.
Il gesto stesso di piazzare una penna su un pezzo di carta, o in questo caso uno stilo digitale su uno schermo ma con gli stessi movimenti, coinvolge più esperienze sensoriali. Per spiegarla senz’altro meglio, con le parole di Van der Meer, «». Questo perché «premendo una penna sulla carta vengono, si vedono le lettere che si stanno scrivendo, si ascolta il suono della scrittura. Queste esperienze sensorialie lo predispongono a imparare.
L’uso di smartphone e dispositivi digitali è aumentato enormemente nell’ultimo decennio, come dimostrano numerosi rapporti fra cui l’EU Kids Online 2020. In certi paesi, i ragazzi trascorrono già di base – senza cioè le imposizioni legate al coronavirus –ridotte o eliminate dai programmi scolastici , a favore di sempre più lezioni di competenze digitali, ovviamente altrettanto importanti. Eppure, secondo Van del Meer, che pure riconosce il valore delle digital skill, «un ambiente di apprendimento ottimale deve includere le migliori forme di tutte le discipline, considerando i punti forti e il supporto che ciascuna può offrire.
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