Coppia di anziani uccide i figli e il genero: un triplice omicidio che potrebbe portare alla riforma del sistema di giustizia penale
«Ogni volta che ci incontravamo le chiedevo di venire da noi», dice il maestro iraniano di scacchi Reza Salami che da decenni vive a Brest. Nel 2019 Salami è riuscito a convincerla, e Mitra Hejazipour si è trasferita — in teoria per una sola stagione — all’Usam, il club della città bretone., ha potuto apprezzare libertà negate in patria, come andare allo stadio ad assistere a una partita di calcio dello Stade Brestois, la squadra della città.
, decide di giocare senza velo. L’immagine del capo scoperto e dei capelli raccolti nella coda di cavallo suscita scalpore in Iran e pochi giorni dopo Mehrdad Pahlevanzadeh, presidente della federazione iraniana, la caccia: «Mitra non ha più posto nella nostra squadra».La mia vita sotto il giogo del velo forzato è cominciata a sei anni
, con la frase di uno zio: “Cara nipote, non sarebbe meglio portare l’hijab?”. Da quel momento ho dovuto portarlo sempre, anche in famiglia, per fare contenti i parenti. Mi ricordo del mio primo viaggio all’estero, in Germania : avevo nove anni, ero stupita da quelle tedesche dai capelli biondi che ci guardavano come se fossimo arrivate da un altro pianeta e si tenevano a distanza dalle guardiane della nostra squadra, vestite con il chador.
, dove restano i suoi genitori e una sorella più piccola. Il suo gesto dà forza alle donne che in Iran combattono contro l’obbligo del velo istituito dalla rivoluzione islamica del 1979, e mette in imbarazzo quanti in Francia sostengono il carattere totalmente libero della scelta di tante donne musulmane francesi di portare il velo. «I migliori momenti sono quelli che passi con il vento che fa volare i capelli — ha scritto Mitra —.
Brava! Fosse una libera scelta non verrebbe imposto! Ma poi perché mai una donna che decide di vivere in occidente deve aver voglia di indossare il velo..Non puoi vivere dove non apprezzi lo stile di vita se decidi di vivere in occidente vuol dire che vuoi vivere così 'libero'.
Ditelo a quelle persone occidentali..che dicono che è una scelta.
Il velo è segno di sottomissione della donna all'uomo ed è un simbolo repressivo ideologico
Dal velo alla mascherina
Solo l'accozzaglia di sinistra lo considera una libera scelta delle donne Islamiche !!
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