Una chiavetta microprocessore, un brevetto mondiale, una protezione informatica e giuridica, un’autentica del museo che dà valore assoluto a questi perfetti gemelli digitali crittografati dei grandi capolavori italiani, tra cui la Venere del Botticelli
«Queste opere DAW sono così un “pezzo” degli Uffizi. Per ciascun dipinto del progetto abbiamo voluto far realizzare nove esemplari digitali identici , per distinguerle dall’originale»La Velata di Raffaello, anche quest’opera rientra nel progetto digitale di Cinello con gli UffiziAnche ai musei è mancato l’ossigeno. Quello dei visitatori, della bigliettazione, dei compensi per i prestiti, dei vari proventi anche collaterali .
NEL 1975 I MUSEI ERANO 22 MILA, ORA SONO 95 MILA ANCHE GRAZIE AL FATTO CHE SONO DIVENTATI LUOGHI ICONICI. LA PANDEMIA HA COSTRETTO TUTTI A UN CAMBIO DI PASSO
7Corriere Insomma, ora si vogliono digitalizzare i capolavori con il computer, ma le copie a mano, chiamatele riproduzioni, interpretazioni o come volete saranno sempre più vive e reali perché fatte da un artista e non da una macchina.
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