I cittadini non positivi al Covid una volta consumate dopo quattro ore di utilizzo devono buttarle nell'indifferenziato di casa. Idem chi è positivo o in quarantena: dovrà buttare tutti i suoi rifiuti nell'indifferenziata e sigillarli all'interno di un doppio sacco nero. Da lì, una volta raccolti dai servizi municipalizzati, inizieranno il loro viaggio verso i termovalorizzatori.
Durante la prima ondata infatti, con il lockdown e il blocco di diverse attività produttive e ristoranti, il volume di rifiuti urbani è stato tutto sommato contenuto, mentre per questa seconda ondata con restrizioni più leggere ci si aspetta un aumento importante.
In mare, nelle aiuole, per strada, nei parchi: oggi le mascherine diventano così tra i nuovi rifiuti più comuni che, testimoniano le prime ricerche sul fenomeno, hanno già contribuito a soffocare o uccidere pesci, uccelli, tartarughe, perfino pinguini. Comprendere il danno a lungo termine è difficile, ma certe cifre lo paragonano già ai danni da inquinamento da plastica che abbiamo imparato a conoscere.
Per ciascuna vuol dire che per degradarsi occorrerà moltiplicare 450 per il numero di mascherine messe in circolazione o, più semplicemente, fra 450 anni non ne resterà alcuna?
Forse si potrebbe fare delle maglie termiche
Quando il rimedio é peggiore del male😨
Il vero problema è l'inciviltà di coloro che si sbarazzano delle mascherine e dei guanti fuori dai bidoni della spazzatura, o peggio ancora, gettate per strada.
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