Manuel Agnelli e Gipi, disegnatori di cavalli e musicisti 'sfigati': 'Vogliamo fare qualcosa di completamente nuovo insieme, ma che cosa?'

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Manuel Agnelli e Gipi, disegnatori di cavalli e musicisti 'sfigati': 'Vogliamo fare qualcosa di completamente nuovo insieme, ma che cosa?' [aggiornamento delle 01:56]

Io ho i miei parametri stretti di accettazione, lui mi ha accolto con grande gentilezza: e questo suo modo, mi ha subito colpito. La chiamo 'cuginanza' ed è qualcosa che mi succede con certe persone: parli, e man mano che vai avanti scopri passioni e formazioni comuni. Io sono come lui, ma peggio. Volevo suonare ma non mi riusciva, volevo essere bello ma ero brutto, però l'invidia non ha avuto la meglio e ho ascoltato le sue canzoni e ora - cazzo! - le so tutte a memoria.

Applausi, risate: impossibile non farsi contagiare. “A casa ho tutti gli strumenti, circa 200 canzoni mie, tutte orrende, suono da sempre e faccio davvero cacare e mi piace far 'a'are, faccio schifo e non me ne frega nulla, perché tutto il resto del mestiere è esposto al giudizio degli altri. La musica è un bel gioco! I motivi per cui suoni sono due: per provare una sensazione di fratellanza e per essere libero.

Dalla fratellanza si passa alla famiglia. Padri, madri. Dolore e bei ricordi: “Mi ricordo quando ho iniziato a diventare 'mio padre'”, racconta Gipi. “Era difficile perché io ero una peste. Lui era nato nel '22, coi nazisti in casa, e all'improvviso si trovava questo bimbo, un Gremlin bagnato e incazzoso. Un giorno tornai che mi ero preso degli stivali della Wehrmacht, feci due passi oltre la soglia, mi prese per il culo e mi fece volare fuori.

Dai ricordi di Kurt Cobain al Bloom di Mezzago, dove cantò al posto del cantante dei TAD e alla fine pianse, aggrovigliato su un'impalcatura, al concerto di Patti Smith a Firenze, dove con l'amico Metadonius pensava di vedere un concerto 'forte': “Lei a un certo punto era stesa sul palco, di fianco, con un flauto: il mio amico s'infastidì e le tirò due cazzotti nel costato e poi andammo via...

Siamo alla fine. Vista la vostra amicizia collaborerete, prima o poi? “C'è questo desiderio di fare qualcosa insieme: io ho cominciato a suonarealla chitarra”, scherza Gipi. “L'altro giorno l'ho chiamato, a me piace leggere ad alta voce, e vorrei fare un libro 'a voce', 'musica e parole'... vogliamo fare una cosa nuova, completamente nuova, questo sì. Il problema è: cosa fare? Lo vedremo”.

 

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