L’articolo è pubblicato sul numero 15 di «Vanity Fair», in edicola fino al 15 aprile.
Una tela di ragno. «Vasta e fittissima. Un organismo vivente composto da grandi marchi e piccoli laboratori, giganti del lusso e realtà artigianali minuscole. Togli un pezzo e si smonta tutto». A parlare è Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana.
Abbiamo parlato con alcuni dei personaggi chiave di questo settore per definire sette punti cardini che possono gettare le basi degli obiettivi e delle strategie a venire per far ripartire il Made in Italy.«Chiarezza, innanzitutto. Messaggi semplici e interventi immediati da parte del nostro governo», suggerisce Marco Palmieri, presidente e ad di Piquadro. «Va risolto il problema della liquidità delle aziende e per farlo occorrono interventi a breve, brevissimo termine.
, presidente di OTB, «sarà importante che le aziende più grandi aiutino concretamente laboratori e artigiani che collaborano con loro. Da qualche anno, per esempio, noi abbiamo creato il programmache fornisce un credito agevolato ai nostri fornitori in modo che tutta la filiera produttiva benefici dei nostri stessi tassi. La cooperazione sarà fondamentale perché, un’altra volta, questo sistema complesso non può fare a meno di nessuna delle sue parti.
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