La gestione inedita dell’ordinario. Ecco come cambiano gli ospedali della Sanità pubblica in Fase 2

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L’emergenza ora diventa la gestione dell’ordinario. È questo il nuovo fronte del dopo Covid per la Sanità. Perché le visite programmate, gli esami e le prestazioni diagnostiche sono destinate a cambiare. Scordiamoci gli sciami di gente in coda negli ambulatori degli ospedali per una visita specialistica o una Tac. Se la parola della nuova normalità è il distanziamento figuriamoci in Sanità. E come inciderà questo sulle liste d’attesa? Le appesantirà, è ovvio. I medici dovranno scaglionare i pazienti, sanificare gli ambienti e attuare le procedure di sicurezza del caso. Poi c’è il carico del pregresso: ed è un ritardo di ben tre mesi. Nel Cuneese gli esami sono rimasti in lockdown fino alla scorsa settimana. Congelate visite e accertamenti diagnostici non urgenti, dalla Tac ai raggi. Il blocco sanitario, durato quasi tre mesi, sta per finire. Nella Asl Cn 2 si è già messo mano alla ripartenza. Ma non per tutti: al momento si stanno smaltendo solo le visite già prenotate. Non se ne accettano di nuove. Non ancora. Ci sono da evadere 25 mila prestazioni sospese. Si è iniziato con le prime 800. Nella Asl Cn1, invece, si partirà a giorni. E a step. Il primo a far ripartire la macchina dovrebbe essere l’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, hub di riferimento sanitario ad ampio raggio. Si ipotizza entro la prima metà del mese. Qui da smaltire ci sono circa 40 mila prestazioni per la Cuneo 1: nel calderone rientrano le visite sospese da inizio marzo. Giovanni Siciliano responsabile della specialistica Asl Cn1: «In questo momento stiamo rimodulando gli spazi per poter accogliere la ripartenza nelle sale d’attesa e negli ambulatori. E dovremo affrontare una gestione inedita della Sanità ordinaria. Il che ci spingerà ad essere ancora più appropriati sul fronte liste d’attesa». Sono uno dei temi passepartout del sistema sanitario. Hanno resistito a tutto: passaggi di mano di governi, piani sanitari regionali, riorganizzazioni. Niente da fare: il cittadino che voglia bussare al

L’emergenza ora diventa la gestione dell’ordinario. È questo il nuovo fronte del dopo Covid per la Sanità. Perché le visite programmate, gli esami e le prestazioni diagnostiche sono destinate a cambiare. Scordiamoci gli sciami di gente in coda negli ambulatori degli ospedali per una visita specialistica o una Tac. Se la parola della nuova normalità è il distanziamento figuriamoci in Sanità.

Nella Asl Cn1, invece, si partirà a giorni. E a step. Il primo a far ripartire la macchina dovrebbe essere l’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, hub di riferimento sanitario ad ampio raggio. Si ipotizza entro la prima metà del mese. Qui da smaltire ci sono circa 40 mila prestazioni per la Cuneo 1: nel calderone rientrano le visite sospese da inizio marzo.

 

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