«Non è un fenomeno nuovo portato dalla pandemia. L’Italia è un paese con un gran numero di persone sole»., che insegna sociologia della famiglia e della cultura all’Università La Sapienza di Roma, lo precisa subito: il Covid amplia una situazione che c’era già. «Ben prima della pandemia, per quanto non se ne parlasse, c’era una quota ampia della popolazione italiana che risultava sola. Sono le famiglie unipersonali, non solo anziani, ma anche studenti e adulti.
Il Natale però è periodo diverso dal resto dell’anno. «Da anni», spiega il sociologo, «sentiamo dire: “”. Quest’anno non è solo una questione di alcuni gruppi di popolazione, ma un rischio generalizzato»., ma potrebbe toccare anche a chi è separato o comunque lontano dalla famiglia.dovuti alla pandemia, ma per ragioni sociali ed economiche.
Perché fa tanto male? «Essere tagliati fuori da una cosa, legittima nella società, che comprende lo stare insieme, dà un grossissimo senso di esclusione e povertà interiore. Le persone sono abituate da sole in settimana, ma. È l’idea, non la certezza, di passare soli il momento in cui tutti gli altri sono in compagnia che fa male».del Natale o sceglie di passarlo con chiunque piuttosto che stare solo.
Natale è il momento in cui ritornato le nostre convenzioni familiari, con obblighi che non ci sono durante l’anno. È il proverbiale «La domanda allora è: Chi sono i miei se ormai la famiglia nucleare è sempre più frammentata e quella allargata sempre più presente? Forse questo Natale può dare una risposta diversa dal passato visto che sancisce divisioni per decreto.
Purtroppo per molti, abbarbicati in piccoli comuni, sará cosí 😔
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