Alexander Bublik è il mistero kazako che Jannik Sinner svela in due set a MiamiSull’1-1 è già break:. Inseguire un cavallo pazzo non è facile. Il kazako non dà ritmo, la sua cacofonia può diventare musical’irregolarità di un avversario atipico richiede a Jannik un’improvvisazione faticosa e continuaÈ un match veloce, contro un avversario che ha fretta; questa sfida tra opposti a Dubai, due settimane fa, era durata tre set.
, regolare nella sua impressionante curva di crescita: il piccolo mancino Gaston, la fisicità di Khachanov, la scandinava regolarità di Ruusuvuori, l’anomalia Bublik, la variabile impazzita, compiti in classe a ripetizione. Ancora un po’ sovrappeso dopo la stop per pandemia, quando era molto ingrassato, Alexander applica il suo ping-pong quasi privo di aperture alla geometria di un campo che a tratti domina avanzando con strappi feroci. Jannik rimugina, ma non molla.
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