Anche quando Roma è stata avversata e combattuta, Gigi Proietti è stato amato dal grande pubblico di ogni parte del nostro Paese. Perché è stato ironico, non retorico. Intelligente, e critico.
Non era necessario aver letto Pascarella, o Trilussa, o avere ascoltato Petrolini: lui ce li ha portati a domicilio, sempre bussando educatamente alla porta, ed era un piacere farlo entrare. La sua romanità sapeva imparare dal Belli, da Gassman, come dal vicino di casa: era un gran modo di descrivere una realtà controversa, un quotidiano contraddittorio, una conquista oppure un fallimento.
Gigi Proietti era il Teatro inarrestabile, anche in tv o al cinema. Era maestro della scena, con i suoi tempi e, soprattutto, la sua voce. Dal night club alle prime serate della RAI, dal doppiaggio di Gatto Silvestro o di Gandalf, dal Mangiafuoco per Martone al sulfureo viaggio per 'Il Premio' di Gassman junior. Il fiume delle parole di Proietti non aveva mai errori, perché anche un inciampo non era uno sbaglio, ma un'occasione per far pensare.
La riproduzione audiovisiva delle sue performance ci permetterà di non perderlo, e questo è un privilegio del nostro tempo, ma la sua voce si è spenta per sempre, e questa è la dolorosa prova della morte. Il silenzio della voce di Gigi Proietti rende più povera la nostra nazione. Tutti però abbiamo la certezza che non è stato sprecato il tempo della sua vita, anche quello di uno scherzo o di una "vassallata".
Ciao maestro
Senza dubbi, uno degli IMMENSI, INARRIVABILI E BRAVISSIMI ARTISTI dell'Era Contemporanea. Ci mancherà tantissimo la sua Arte, Ironia,Garbo e 'Romanità'irresistibile. A' Gigi, ce stai facenno piagne tanto stavorta.. T'assicuriamo, però col❤️che MAI, MAI ti dimenticheremo. RIP🌹❤️
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